9 Febbraio di Marianna Balducci
Dopo un breve rientro nella mia terra natìa, la Liguria, ho pensato di segnalare a tutti i seguaci di ReeDo un’interessante attività sorta a Genova, a partire dal 2004. Si tratta di un brand di moda italiano molto particolare, RICIC-LABÒ DESIGN, nato dalla volontà di Monica Berti e Sara Aurelio, due giovani creatrici che hanno dato vita ad una nuova forma di moda critica. Ciò che s’intende con “critical fashion” è un nuovo punto di vista riferito alla moda, che si allontana dal circuito delle grandi firme e della produzione in serie per abbracciare diverse produzioni indipendenti che offrono alternative molto stimolanti. La moda critica non si limita a proporre creazioni compatibili con le tendenze presenti sul mercato: essa pone grande attenzione anche alle caratteristiche etiche di ogni capo, quali il rispetto dell’ambiente e dei lavoratori, l’importanza ed il valore dell’artigianalità e dell’autoproduzione, la riscoperta di tradizionali metodi di lavorazione dei tessuti.
RICIC-LABÒ propone diverse collezioni di abiti eco-sostenibili realizzati a mano, partendo da vecchi vestiti e scarti di produzione tessile. Punto focale del discorso è che ogni capo rappresenta una consapevole scelta sociale da parte del consumatore, il quale decide di dissociarsi dal concetto di moda usa e getta, indossando qualcosa che comunichi con esclusiva originalità il proprio stile personale. Le precedenti esperienze nel settore del remake hanno influito positivamente sulla forma mentis creativa delle fondatrici di RICIC-LABÒ: quest’ultime sviluppano le proprie idee direttamente sulla materia prima, conciliando consolidate competenze circa le potenzialità dei tessuti ad un genuino spirito d’improvvisazione. Il risultato è un insieme di creazioni anticonvenzionali, caratterizzate da strutture asimmetriche e geometrie ardite, orli irregolari e tagliati a vivo, cuciture a vista intenzionalmente grossolane, patchwork di tessuti differenti e numerosi altri dettagli ricercati e creativi. Se queste scelte stilistiche potrebbero far drizzare i capelli a qualche fan esclusiva dei tagli couture, è l’ora di ricredersi! Le creazioni di RICIC-LABÒ sono realizzate con raffinate tecniche sartoriali da mani sapienti che operano nel settore moda da diversi anni.
Traendo spunti da ogni potenziale elemento della cultura contemporanea ed assimilando suggestioni nel corso di viaggi ed incontri con culture differenti, le menti di RICIC-LABO’ hanno dato forma ad uno stile eclettico, fantasioso e ricercato. Non è solo l’essenza del pezzo unico a definire la ricercatezza di questi capi: essi rappresentano un’apprezzabile sintesi di originalità dei modelli, cura nel particolare e qualità manifatturiera. Inoltre questi abiti, secondo le fondatrici di RICIC-LABÒ, rispondono all’esigenza diffusa nei consumatori di oggi, ormai assuefatti all’omologazione dei capi prodotti in serie, di poter indossare capi originali e speciali. In effetti, l’idea che il fashion system abbia bisogno di riscoprire nuovi valori e nuove pratiche (facendo riferimento ai contemporanei bisogni sociali ed ambientali) è condivisa da più parti: dal 27 settembre al 2 ottobre 2010 ha avuto luogo a Milano SO CRITICAL SO FASHION, un evento reso possibile dalla collaborazione di Terre di mezzo Eventi, Isola della Moda e AG22. In occasione di tale evento, insieme a RICIC-LABÒ hanno partecipato altri brand indipendenti dall’anima green, a dimostrare che la moda critica è diventata una realtà concreta, disposta ad offrire un’alternativa possibile.
Se non avete occasione di fare una capatina a Genova per recarvi direttamente nel laboratorio-showroom di RICIC-LABÒ, potrete conoscere da vicino le proposte del brand consultando il sito o curiosando tra le collezioni pubblicate sulla pagina facebook!
[foto Andrea Bosio, Alberto Bonardi]
Stefania Paltro
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