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Pillole di RCD #1: torna il ReeDo shop

5 Ottobre di Marianna Balducci

ReeDo @ RCD 2010

La rassegna Romagna Creative District si è conclusa dopo tre giorni intensi di incontri, esposizioni, dibattiti. Il ReeDo Team ripercorre con voi alcune tappe delle iniziative realizzate in rappresentanza di ZoneModa.

REE TALE

Il racconto di ReeDo - riusare per piacere

Un format per il negozio di moda

A cura del ReeDo Team

Direzione artistica di Fethi Atakol

Direzione scientifica di Giampaolo Proni

La clip video già ve lo annunciava e non potevamo che essere fieri nell'inaugurare il nostro personale blog-report di "ZoneModa @ Romagna Creative District" proprio parlando del REEtorno di ReeDo. Fin dagli esordi ReeDo si è andato definendo progressivamente come spazio ibrido nel quale garantire un display originale di prodotti di fashion e design, realizzare eventi e ricreare atmosfere, ma soprattutto comunicare la realtà che si cela dietro al lavoro degli studenti ZoneModa. A distanza di mesi, ReeDo ha avuto l'occasione di tornare a farlo sfruttando strumenti non solo virtuali, ma riallestendo una parte del ReeDo shop e della sua dinamica attività di backstage. Il negozio ReeDo, nato come temporary shop modulare, grazie all'entusiastica ed esperta direzione di Fethi Atakol e Giampaolo Proni, ha assecondato la sua natura: modulo dopo modulo, ha riconfigurato la sua struttura e l'ha resa adeguata ad ospitare i laboratori, le installazioni, i contributi degli studenti dei corsi di ZoneModa. Tornano gli espositori-finestra, le librerie-cassetto, i pallet-puff e tutto condito dai progetti che noi studenti abbiamo coltivato nel corso di questi anni accademici.

reedo @ RCD

[In alto a sinistra: Fethi Atakol. In basso a sinistra: Giampaolo Proni. A destra: cassa ReeDo shop]

L'estetica-etica del riuso rimane il motivo dominante sulla quale si concentra il lavoro del ReeDo team ancora oggi. Il riuso e il riciclo non sono sterili ideali di aspiranti artisti alternativi; sono, in prima istanza, una pratica concreta. La cassa ReeDo, un esuberante e folle assemblage, ce lo ricorda: oggetti poveri e quotidiani possono essere causa di piccole grandi illuminazioni. I dadaisti parlavano di riscrivere la vita di tutti i giorni e di fonderla con le aspirazioni artistiche, contaminando dimensioni prima incapaci di dialogare. Ma non serve fare delle scelte estreme, specialmente quando alla creatività si abbina il desiderio di sensibilizzare verso un maggior rispetto delle risorse che rischiamo troppo spesso di sprecare. Il quotidiano può valorizzarsi anche con poco: la creatività si manifesta nella freschezza delle idee e nella consapevolezza che si spende per metterle in pratica e, in questo, trova ottimi riscontri nella sostenibilità.Se non avevate ancora conosciuto ReeDo, questa è una buona occasione per dare un'occhiata. Visitate la gallery dell'evento con un click qui!

Marianna Balducci

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