21 Giugno di Marianna Balducci
Le immagini parlano: persino la fotografia, l'immagine "leggibile" per eccellenza, è capace di raccontare tante storie inaspettate, di aprire o lasciare in sospeso infinite conversazioni. Il ritratto fotografico, in particolare, è decisamente affascinante. Non c'è storia più complicata da decifrare della propria quando ci si mette davanti a un obiettivo. Noi studenti del corso di Fotografia e cultura visuale per la moda (Laurea Magistrale in Moda, Rimini) lo abbiamo sperimentato di persona ieri all'inaugurazione della mostra "Memory specific" presso la libreria Interno 4 Indipendente|mente (via di Duccio, 26 Rimini). Per l'anno 2010, il corso della professoressa Federica Muzzarelli ha previsto, infatti, un workshop di fashion shooting, coordinato dal fotografo Mattia Candiotti. Conosciamo il lavoro di Mattia (curiosando online scopro da poco anche il suo recente "blackblog"), sappiamo che è un artista capace di muoversi con naturalezza attraverso i generi più diversi: dall'immagine di reportage vissuta, scattata per la strada, in viaggio, alle foto più sofisticate per il patinato mondo della moda. Siamo perciò curiosi, non immaginiamo su quale soggetto ci farà iniziare a lavorare. Rimaniamo tutti un po' sulla difensiva quando scopriamo che il soggetto in questione siamo proprio noi. Il concept è "Memory specific", un racconto sulla nostra identità, brutalmente condensato in due fotografie: una domestica e nostalgica di quando eravamo piccini, direttamente dalle pagine dell'album di famiglia; l'altra, scattata in studio seguendo i consigli di Mattia e rispettando l'impostazione basica del piano americano. L'ispirazione viene da un numero del magazine "Colors". Ognuno è chiamato a cimentarsi sia nel ruolo di soggetto inquadrato che "inquadrante". Le prospettive si invertono continuamente tanto che, spesso, dopo aver familiarizzato dietro alla macchina fotografica, c'è qualcuno che prende più coraggio, ha nuove idee e vuole rifare i propri scatti. Accanto alla foto ciascuno prepara un breve testo che racconti qualcosa di sé, che aiuti a "leggere" l'immagine e la storia del suo protagonista.
"Abbiamo scavato nei ricordi, e ci siamo guardati dentro, per scoprire se resta ancora qualcosa di quel bambino che guarda con un sorriso sbilenco verso l’obiettivo o se invece è sparito del tutto e si è trasformato in qualcosa di completamente diverso" dicono alcuni studenti mentre raccontano il progetto.
Al termine del lavoro in studio ognuno possiede un piccolo frammento di sè, più o meno veritiero... chissà che qualcuno non abbia voluto interpretare una parte e divertirsi a giocare con la sua immagine. Il racconto però non è completo, manca ancora un indizio per dare alle nostre immagini un punto di partenza dal quale raccontarsi: è qui che interviene Andrea. Andrea ospiterà la mostra "Memory specific 09.10" per le prossime due settimane presso la sua libreria Interno 4 Indipendente|mente, un concentrato di letture di ogni genere, da quelle più di nicchia a quelle più popolari: libri di design, favole illustrate da artisti di tutto il mondo, romanzi e cd ricercatissimi convivono senza forzature in questo bizzarro reame pensato per i lettori più pazienti e curiosi. Le nostre foto non potevano trovare terreno più fertile. I libri diventano loro intimi amici e ogni immagine chiama a sè spontaneamente una lettura che le faccia compagnia. Io mi sono accaparrata uno splendido "Ballata per Fabrizio De Andrè" illustrato da Sergio Algozzino, da brava amante del fumetto e della canzone d'autore, delle storie che si rincorrono, dell'immediatezza del segno grafico che spesso racconta meglio di chiunque altro le storie più divertenti e quelle più amare. E voi quale avreste scelto? Visitate la mostra e fatemi sapere!
Installazione e ideazione a cura di Marianna Balducci, Celeste Priore, Noemi Salis.
Click qui per vedere le foto dell'inaugurazione di "Memory specific"
Marianna Balducci
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