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Davide Lazzarini e L’albero della vita

17 Maggio di Celeste Priore

Davide Lazzarini e L’albero della vita

Torino, 29 aprile-20 maggio. Una mostra intitolata Internazionale Italia Arte 2011 vede presentate alcune opere di un artista di nome Davide Lazzarini il quale lavora su materiali di recupero. Tra i pezzi presentati, uno si intitola Tree of Life

Gli artisti selezionati per questa mostra sono coinvolti in eventi in varie parti del mondo: la mostra a Torino permette infatti a istituzioni, Gallerie, Musei, Fondazioni, Istituti Italiani di Cultura all'estero,Consolati e Ambasciate italiane nel mondo di prendere visione delle opere esposte visitando i cataloghi trasmessi a tali istituzioni unitamente alla rivista “Italia Arte”. In questo modo le istituzioni possono decidere di richiedere esposizioni -presso le loro sedi- di opere i cui autori espongono o hanno esposto alla Internazionale Italia Arte 2011.

Nel caso dell’opera Tree of life, i materiali utilizzati sono i tasti di una vecchia tastiera e alcuni mouse del pc.

Il tono con cui l’artista affronta il paesaggio tecnologico del vivere d’oggi è accostabile ad atmosfere di lirismo, spontaneità, speranza.

Fare insieme la differenza: ma come ? E cosa significa ? La tecnologia, la possibilità ad esempio di navigare in internet, sono libertà o barriere ? L’impressione che si può cogliere dalle opere di Lazzarini è quello di uno sguardo che osserva –o meglio, abbraccia- larghi panorami come in un lungo viaggio. Un percorso di ricerca-e-costruzione di consapevolezza che può impegnare per la vita intera e che ha come costante, come obiettivo-e-percorso la partecipazione concreta conscia e tangibile alla costruzione del proprio futuro. Il futuro ma anche l’oggi di persone che -nello shock di un click- si trovano su opposti capi del mondo e su estremi confini di comunicazioni e sentimenti, solamente spostando la visione sul monitor di un computer.

Nell’opera di questo artista la comunicazione multimediale e tecnologica assume volti contrari: da un lato eterea e non-tangibile, dall’altro invece pratica e concreta , ad esempio se pensiamo all’utilizzo di tale rete comunicativa per operazioni come le transazioni economiche, la diffusione dell’informazione, o la dinamica di informazioni che combiniamo ogni giorno nel tentativo di organizzare al meglio il nostro tempo tra impegni di lavoro, tempo dedicato alla famiglia, ritagli per le nostre aspirazioni, sogni sulla costruzione del futuro …

Una tendenza o desiderio che pare di cogliere in queste opere è creare una sorta di filo conduttore, di chiave di decodificazione per rendere, forse, più accogliente e meno gelido e spigoloso il rapporto dialettico che corre tra cittadini, aziende, consumatori, istituzioni … insomma fra le persone, fra tutti noi che –ognuno in diversa misura e secondo il proprio carattere e la propria storia- facciamo i conti con l’utilizzo di svariati mezzi tecnologici in continua (e imprevedibile) evoluzione.

Davide Lazzarini nasce il 10 giugno 1970 a Rimini, dove vive e lavora. Autodidatta, lavora come operaio in diverse ditte operando su materiali come ferro legno plastica vernici … tutto questo fa emergere la sua naturale attitudine verso l’utilizzo di queste materie, che egli plasma lavorando con mente, occhi, mani, emozioni.

Prende così forma un punto di vista alternativo su oggetti di uso comune che , dopo avere “condiviso” con l’artista una parte della loro “esistenza” in una determinata funzione, vengono come “dirottati”, attraverso la fantasia, verso differenti destinazioni e possibili contesti di forma e colore in cui poter quasi “rinascere” in un’altra prospettiva.

Per ulteriori informazioni rimando al sopracitato sito ufficiale di Davide Lazzarini, intitolato “Officina del Riciclo”.

ReeDo vanta una fortunata collaborazione con l’artista riminese, si veda infatti ReeDo Window Three

Eleonora Ghidoni

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