12 Maggio di Marianna Balducci
Ci sono tanti modi per raccontare la storia. Accanto ai documenti ufficiali, una serie interminabile di possibili fonti ci inviano segnali che possono aprire interi capitoli specialmente di quella storia quotidiana e intima della quale sono gli oggetti più semplici a conservare memoria. È questa una delle principali suggestioni che ci ha portato Giorgio Gallavotti, fondatore dell'unico Museo del Bottone in Italia, in occasione della lezione speciale all'interno del Seminario "La memoria materiale della Moda" (10 maggio) della prof.ssa Alessandra Vaccari per gli studenti del Corso di Laurea in Culture e tecniche della moda (Università di Bologna, Polo di Rimini). A introdurre questo ospite speciale è stata la prof.ssa Elisa Tosi Brandi che, con la collaborazione di Chiara Marziani e Ilaria Picardi, ha organizzato l'incontro con uno dei collezionisti forse più appassionati che abbia mai visto. Gallavotti ha preparato il suo intervento con molta cura, consapevole del fatto che un pubblico di studenti di moda sarà senz'altro attento ed esigente, ma la sua “vocazione” alla raccolta di queste piccole tracce di stile è talmente contagiosa da inibire qualsiasi filtro accademico e stabilire in breve tempo una piacevole intesa. Il museo, d'altra parte, nasce anche con questa intenzione: accompagnare i visitatori con garbo e cordialità alla scoperta della dignità di un oggetto che, grazie alle analisi storiche e ad un po' di intuito e fantasia, riproduce in miniatura frammenti delle epoche più disparate. Si parte dai materiali, che ne rispecchiano i cambiamenti tecnologici o ne rivelano la provenienza sociale; si arriva presto anche agli aneddoti più curiosi, che un amante della storia come Gallavotti si esercita ad associare specialmente ai bottoni particolari, attento a non trascurare il più piccolo indizio che possa in qualche modo farci anche un po' volare col pensiero.
Il percorso proposto dal museo, che proprio il 10 maggio ha festeggiato i due anni di attività (contando più di 65000 presenze in continuo aumento), ripercorre la storia del '900, specialmente italiano, e le “curiosità dal mondo”, ma dedica una sezione sostanziosa anche a pezzi del '700 e '800. La collezione è ricchissima e parte dall'archivio del padre di Giorgio, titolare di un'antica merceria; dopo una delle prime esposizioni nel 2001, in collaborazione con il Comune di Santarcangelo, però, il successo immediato ha scatenato l'attenzione di storici e collezionisti che continuano anche oggi a portare preziosi contributi al museo, ufficialmente aperto nel 2008 in via Della Costa 11 (Santarcangelo di Romagna).
Un'ottima occasione per visitarlo e conoscere questa straordinaria realtà, intima e raccolta nella suggestiva cittadina romagnola, ma al contempo di ampio respiro data la sua originalità, è proprio questo fine settimana, 14-15 maggio, dalle ore 16, in occasione dell'assegnazione del primo “Botton d'oro”, riconoscimento attribuito agli amici speciali del museo.
Marianna Balducci
Log in per inviare un commento.
Packaging Meditation
designing the sense / reuse design workshop