16 Aprile di Giulia Gardini
Come già annunciato, giovedì pomeriggio abbiamo avuto l'opportunità di fare una full immersion nella jeans culture, grazie alla lezione speciale di Aldo Ciavatta.
Imprenditore e creativo riminese, ha acquisito sin da bambino una certa dimestichezza con tutto ciò che riguarda il mondo dell'abbigliamento: tessuti, strumenti da lavoro, modellistica, grazie al padre sarto, che gli ha trasmesso questa passione.
Negli anni Settanta si è avvicinato al mondo del jeans, in Italia ancora poco esplorato; quasi tutto ciò che riguardava il denim, infatti, veniva dall'America e così ha deciso di "italianizzarlo" e di compiere una serie di esperimenti su di esso. È stato proprio lui ad inventare lo stone washed, ovvero l'effetto invecchiato e rovinato che viene molto utilizzato ancora oggi. Ci ha raccontato di aver compiuto insieme al suo team innumerevoli prove prima di arrivare al risultato desiderato; ha provato prima con la carta vetrata, ha messo della sabbia all'interno della lavatrice, (con conseguente rottura di quest'ultima!), per poi arrivare alla soluzione più efficace, ovvero la pietra pomice. E dove vendere questi jeans strappati e logori? Ovviamente nel posto più snob e alla moda di quel periodo, Saint Tropez!
In quegli anni ha fondato Ball, che vantava tra i main sponsor, personaggi del calibro di Oliviero Toscani, Franca Sozzani e Flavio Lucchini. Il brand si rivolgeva principalmente ad una clientela giovane, offrendo prezzi convenienti e prodotti nuovi, come il pantalone marvel, con una treccia in vita, diventato in pochissimo tempo un must tra i ragazzi. A tal proposito, Ciavatta ha sottolineato l'importanza del dettaglio nell'affermazione e successo di un capo.
Dopo Ball, è stato fondato il marchio Closed e ha iniziato a collaborare con due giovani stilisti francesi Marithé e François Girbaud e ha creato un nuovo modello di jeans, chiamato X-Pocket, in cui era stato trasferito il carrè davanti, creando un motivo mai visto prima.
Ci ha poi raccontato di aver aperto una boutique all'interno della discoteca "La Baia degli Angeli" e di aver realizzato in occasione del quindicesimo anniversario della morte di Marylin Monroe, una tela di ben 15 metri che raffigurata la celebre foto scattata all'attrice da Andy Warhol, che Ciavatta incontrò personalmente in America per chiedere il permesso di utilizzare l'immagine. Durante quella serata, poi, era presente anche Oliviero Toscani che scattò una quantità esorbitante di fotografie ai giovani presenti, ai loro jeans e outfits, che sono stati poi attentamente analizzati dal team di Closed e sono stati la base di partenza per moltissime collezioni successive.
Nel corso degli anni Ciavatta ha collaborato con moltissimi nomi del mondo della moda come Gian Marco Venturi, Katharine Hamnett, Vivienne Westwood ed ha lavorato moltissimo anche sui tessuti. Oltre allo stone washed, ha realizzato capi in seta lavata (come un giubbotto di Katharine Hamnett indossato dalla Professoressa Giusti in occasione della conferenza, proveniente direttamente dagli anni Ottanta!), un tessuto doppio chiamato tubico e ha unito viscosa e cotone. Ha insisisto molto sull'importanza di avere dei tecnici del tessuto nelle aziende di moda, perchè non basta avere una bella idea per realizzare un capo, occorre anche saper scegliere il tessuto più adatto e conoscerne le caratteristiche.
Ha partecipato al dibattito anche Angelo Caroli, dell'A.N.G.E.L.O. Vintage Palace, con cui Ciavatta è attualmente impegnato nel progetto "A.N.G.E.L.O. & Partners". I due si stanno dedicando al settore del vintage riciclato, creando una serie di capi partendo appunto da pezzi vintage e rielaborandoli. Monica Pierani, una delle modelliste che collabora al progetto, ci ha mostrato alcune delle creazioni: delle maglie della marina militare a righe, sono diventate grazie a qualche applicazione e aggiustata alle forme, delle graziose maxi maglie e abitini da donna, con motivi a ruches fatti con vecchi foulards o cardigan storti, come suole portare una delle ragazze che lavora per A.N.G.E.L.O. Recycled; un trench di Burberry è ora una pochette e un paio di vecchi jeans si sono trasformati in una tutina per il cagnolino. Monica ci ha raccontato come sia più facile lavorare su basi grandi, come le maglie militari, e quanto influisca la qualità del tessuto di partenza, le vecchie t-shirt americane si sono mantenute quasi intatte nel corso del tempo e possono ancora essere utilizzate, ad esempio venendo cucite insieme e potendo essere cosi utilizzate double-face. Si è parlato poi degli iconici Levi's 501 che i giovani oggi tendono a snobbare in favore di modelli con vita e cavallo basso ed è per questo che il team si è occupato anche di smontarli e rimontarli adattandoli alle esigenze dei ragazzi.
Dopo questa interessante full immersion nel mondo del jeans, rimanendo in tema di riuso e riciclo, ci siamo spostati nel ReeDo Shop, dove i nostri ospiti hanno avuto modo di visitare il negozio e anche di provare alcuni capi di ReeDo Couture!
Giulia Gardini
incontri trasversali
Sabato, 17 Aprile 2010 12:48:29
di: Marianna Balducci - 73 Commenti
E' molto gratificante veder incrociarsi i diversi progetti portati avanti tra le mura di ZoneModa e non solo. DressRedux, Angelo&Partners e ReeDo gemellati in una giornata di scambio e di confronto! Bisognerebbe aprire queste porte più spesso :)
MERAVIGLIOSO INCONTRO
Sabato, 17 Aprile 2010 13:05:56
di: Chiara Marziani - 2 Commenti
Marianna ha proprio ragione! Tutto questo è gratificante per noi di ReeDo ma soprattutto è importante per tutti noi del corso di laurea e della Magistrale. Occasioni così non capitano spesso ma in tutti questi anni abbiamo avuto modo di venire a contatto con i personaggi più importanti, i quali hanno saputo trasmetterci un "pezzetto" delle loro conoscenze.
Il Sig. Ciavatta è stato cortese e disponibile e ci ha incoraggiato nel cammino verso il futuro.
Un grazie particolare va ai nostri docenti, i quali mettono le loro energie a disposizione di noi studenti e realizzano sinergie con personaggi di altissimo livello.
E adesso......let's ReeDo!!!
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