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Agatha Ruiz De La Prada ed Elio Fiorucci a ZoneModa

10 Novembre di Marianna Balducci

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Esistono persone che riescono ad essere autentiche in ogni loro espressione perché sono dotate di una qualità preziosa e delicata: l’onestà verso sé stesse.

 

Martedì, presso la sede universitaria di via Santa Chiara, una fittissima platea di studenti ha ascoltato, piena di aspettative, le parole di due icone della moda internazionale e ha potuto constatare che prima dell’apparenza viene la sostanza, anche quando il proprio percorso è costellato di esperienze estetiche coraggiose, tutt’altro che discrete e che facilmente potrebbero farci cadere in prevedibili e superficiali giudizi.

 

Agatha Ruiz De La Prada ed Elio Fiorucci non passano certo inosservati: stravaganza senza freni, gusto per una sensualità ironica e divertita, colori e scelte artistiche, prima ancora che prettamente fashion, inequivocabilmente pop. Eppure la prima cosa che si notava era la straordinaria spontaneità con la quale ogni tassello della loro carriera si è andato posizionando coerentemente con il proprio sentire, rendendo anche i più dichiarati esempi di eccentricità e provocazione scelte motivate da una profonda e intima esigenza di esprimersi.

 

Per esplorare assieme a loro le suggestioni dell’immaginario pop, ancor più protagonista oggi in un mondo nel quale la cultura di massa si è dilatata verso la globalità, ZoneModa ha raccolto degli esperti conoscitori in materia: dallo sguardo critico di Mariella Milani a quello provocatorio di Tommaso La Branca; dall’esperienza di Fernando Aguirre, ai flash storici di Sofia Gnoli; per concludere con la panoramica musicale offerta da Lucio Spaziante e l’intervento di Gianluca Lo Vetro impegnato in un vivace botta e risposta proprio con Elio Fiorucci. Fabriano Fabbri (Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Moda) e Federica Muzzarelli (docente di fotografia di moda) hanno coordinato il dibattito, il momento più atteso del progetto “Pop up” in collaborazione con Mattia Candiotti e Ilaria Picardi, che ha previsto anche un allestimento in onore dei suoi ospiti a cura degli studenti del corso di fotografia della Laurea Magistrale di Moda di Rimini.

 

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Il colore è certamente uno dei principali spunti dai quali iniziare a raccontare. Come ha affermato in apertura Mariella Milani, la moda, specialmente in tv, deve parlare per immagini prima ancora che fare notizia e lo stile iperbolico e ipercolorato di Agatha Ruiz De La Prada e di Elio Fiorucci possono essere considerati, da questo punto di vista, un contenitore di immaginari sorprendente.

 

La pop art, negli anni ’60, sconvolgeva il mondo e gli insegnava a colorarsi e, nonostante questo filone abbia lasciato tracce ben radicate anche nell’universo contemporaneo, Tommaso La Branca fa notare che ancora oggi si tende a considerare i colori qualcosa di “poco serio”. Molti sono i casi in cui la moda si rifugia nelle quiete certezze del nero o delle tinte basic (provocatoria e divertente la condanna del beige da parte di La Branca, in netto contrasto con tutti i giovani sostenitori di Chanel fra il pubblico); certo questo non si può dire per chi ha saputo osare come Fiorucci o De La Prada. E il bello sta proprio qui: non si osa solo per il gusto di stupire, ma perché in quel momento quella è l’unica strada possibile, seguendo l’impulso del proprio talento e della propria sensibilità, captando i segnali portatori di piccole grandi rivoluzioni. Elio Fiorucci racconta di tanti anni sprecati a rimanere in disparte, intimidito e succube delle proprie insicurezze, quando, invece, basta così poco per essere sereni.

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“Fine della paura, inizio dell’amore” è il suo slogan. E non c’è da stupirsi che un artista come lui e una creatura piena di gioia di vivere e di talento come Agatha Ruiz De La Prada vadano d’accordo. Confessano entrambi di sentirsi due bambini, pronti ad assecondare quell’impulso primitivo e gratificante verso le cose belle. Perché “le cose belle sono sempre una terapia”, dice ancora Elio Fiorucci, fautore, non a caso, proprio della “love therapy”. Una soluzione per chi possiede una forte personalità e un ingombrante bagaglio di idee può essere proprio la strada pop di Andy Warhol: mettere sé stessi ovunque. Agatha Ruiz De La Prada ne è convinta: è indispensabile, per lei, “agathizzare” il mondo, da quello intimo e personale delle mura domestiche, a quello delle passerelle (e non solo, sua anche una collezione di porte blindate dai colori psichedelici!). Certo è fondamentale rimanere coerenti e, anche nel caos più fantasioso, mantenere un equilibrio. Dialogo, collaborazione e scambio sono passaggi fondamentali nella definizione di un progetto creativo e lo diventano ancor di più quando moda e arte si avvicinano e si contaminano.

 

Fiorucci dice: “La creatività non è mai solitudine”. Lo dice guardando negli occhi la platea di studenti che in questa giornata sono venuti forse in cerca di motivazioni nuove e, chissà, magari di qualche conferma.

 

Le “ordinary people” figlie della cultura pop (come le ha definite Spaziante) esistono ancora oggi e sono quelle sedute anche per terra in un’aula troppo piccola, pur di ascoltare le parole di chi ammirano e che, seppur con strumenti e modalità differenti, si impegnano per preservare quella componente di follia che, come predicava la musica di allora, consiglia: “non pensare, senti”.

Marianna Balducci

Commenti

  • Laura Tagini

    tante soddisfazioni... Giovedì, 11 Novembre 2010 16:16:17
    di: Laura Tagini - 40 Commenti

    per noi, per voi, per tutti : )

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